Ormai numerosi studi confermano che l’80 per cento degli italiani ha sofferto almeno una volta nella vita di mal di schiena. Tra i disturbi più diffusi in assoluto nella popolazione generale, le varie forme di dolore che colpiscono la schiena sono però troppo spesso trascurate.

Eppure i dati di incidenza sono in continuo aumento: fumo, stress, vita sedentaria e posizioni scorrette hanno un effetto estremamente negativo sulla salute della colonna vertebrale. Ma non solo: mal di schiena e lombalgie possono essere correlati anche… all’intestino. Non ci si pensa, ma frequentemente fastidi di questo tipo sono presenti in caso di stipsi e in generale di motilità intestinale rallentata.

INTESTINO E COLONNA VERTEBRALE

A ben pensarci non dovrebbe stupire: l’intestino, tenue e colon, è a contatto con la colonna vertebrale e con i suoi muscoli. Pertanto una sindrome dell’intestino irritabile con stitichezza o una stipsi cronica hanno frequentemente un imbatto negativo sui muscoli della schiena, che si contraggono. Inoltre l’intestino è raccolto e collegato a una parte anatomica che avvolge tutto l’apparato digestivo, il mesentere, il quale è connesso alle strutture muscoloscheletriche: inevitabile che un malfunzionamento intestinale si ripercuota sulla schiena. Ma il collegamento va anche in direzione opposta: uno sforzo intenso a carico della schiena può causare spasmi muscolari che interferiscono con i nervi responsabili della funzione intestinale, dando luogo ad anomalie della defecazione. Non è infatti raro che chi ha subito lesioni alla schiena sperimenti stipsi cronica.

COSA CAUSA IL MAL DI SCHIENA

Ma non è tutto: quando l’intestino è alterato, lo è presumibilmente anche la sua flora batterica (il cosiddetto microbiota). Il punto è che questo può dar luogo facilmente a stati di infiammazione intestinale che possono propagarsi alla colonna vertebrale causando dolore. La stipsi è un problema globale, particolarmente sentito nei Paesi sviluppati del mondo, nella popolazione femminile e in quella anziana. Causa di disagio sociale e stress spesso correlati a stati ansiosi e depressivi, oltre ai dolori muscoloscheletrici questo disturbo della motilità intestinale può portare con sé anche altri piccoli e grandi fastidi: dalle emorroidi alle ragadi fino alle cistiti, specialmente nel sesso femminile. È chiaro quindi che un’igiene dell’intestino permessa da un corretto introito di liquidi e da un apporto ad hoc di fibre assunte attraverso un’alimentazione bilanciata, e magari con l’aiuto di qualche integratore, può contribuire a un buon funzionamento della digestione, con vantaggi anche per la schiena.

𝗔𝗟𝗘𝗦𝗦𝗜𝗔 𝗙𝗥𝗘𝗦𝗜𝗟𝗟𝗜

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